Il 31 gennaio di sessant’anni fa il Presidente della Repubblica promulgava la Legge Costituzionale con la quale veniva costituita la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.
Ieri il presidente del Consiglio regionale del Fvg Piero Mauro Zanin ha dichiarato in aula: “Due delle tre ragioni storiche dell’autonomia del Friuli Venezia Giulia – situazione geopolitica del confine orientale e arretratezza economica – sono venute meno. Resta dunque un solo motivo per rivendicare la specialità, e sono le minoranze linguistiche. Da questo bisogna impostare il futuro inserendo in modo esplicito nel testo dello Statuto le minoranze linguistiche e culturali, come elemento fondamentale del nostro autogoverno”. Zanin ha poi auspicato “una visione innovativa del tema delle minoranze: ciascuna comunità linguistica abita in un territorio e credo che si debba ridisegnare la realtà territoriale del Fvg in modo più aderente a questa realtà”.
Possiamo trarne un’utile lezione: anche la Regione del Veneto è caratterizzata dalla presenza di diverse lingue minoritarie dovute alla sua posizione geografica. Sono ufficialmente riconosciute infatti il ladino, il cimbro, il friulano e sino al 2017 la lingua germanofona parlata nel sappadino, territorio successivamente passato al Friuli Venezia Giulia nell’inazione della politica veneta.
È in particolare significativa la numerosa presenza delle comunità ladine nella provincia di Belluno, con riferimento alle quali è stato presentato nel giugno scorso a Strasburgo dal Movimento bellunese Bard il “Rapporto sulle cause della progressiva estinzione delle minoranze linguistiche ladine della provincia di Belluno in conseguenza delle politiche attuate dallo Stato italiano”.
Perché il Presidente Zaia non si attiva in sede europea per ottenere la giusta attenzione e consapevolezza sulle comunità ladine della Provincia di Belluno, che vivono da sempre al centro dell’Europa, e per chiedere allo Stato l’autonomia speciale anche per evitare l’estinzione della lingua ladina e contrastare il fenomeno dello spopolamento della montagna? Invece di definire “giornata storica” quella del prossimo passaggio in Consiglio dei ministri di un disegno di legge che, nonostante la buona volontà del ministro Calderoli, nulla dispone in merito all’autonomia che serve alle Comunità che vivono in Veneto.