22 OTTOBRE 2023: 6ª GIORNATA DELL’AUTONOMIA

Sono passati 2.191 giorni dal 22 ottobre 2017, quando 2.273.985 elettori veneti hanno partecipato al referendum consultivo, ammesso dalla Corte Costituzionale, per chiedere una maggiore autonomia della nostra Regione. Ma nessun risultato concreto è arrivato sino ad oggi alle nostre famiglie, imprese e comunità. Anzi: il Comune di Sappada è passato al Friuli Venezia Giulia e le strade regionali sono tornate in proprietà all’ANAS (pensare che la competenza sulle strade è la prima che l’Alto Adige si è portato a casa oltre una ventina di anni fa).

Poche dunque le ragioni per celebrare con soddisfazione questa ricorrenza, tanto che un recente sondaggio pubblicato dal Gazzettino conferma che oltre l’80% dei Veneti l’autonomia la vuole ancora, ma il 67% teme che non arriverà.
In questi giorni tuttavia gli esponenti politici che sono al governo in Veneto e a Roma hanno assicurato che l’autonomia arriverà con l’approvazione del disegno di legge Calderoli, in questo momento in discussione in Commissione Affari Costituzionali del Senato, dove si procede alla votazione di emendamenti che stanno ulteriormente annacquando un testo già ideato per depotenziare la carica innovativa dell’art. 116, 3°comma della Costituzione.

Perciò il direttivo della nostra Associazione Veneto per le Autonomie – che organizza la Giornata dell’Autonomia sin dal 2018 come momento di riflessione e confronto in concomitanza con la data del referendum – ha pensato sia più utile programmare la VI Giornata dell’Autonomia una volta conosciuto il testo definitivo approvato in Commissione, così da poterlo illustrare nei suoi concreti ed effettivi contenuti. Appena sarà possibile ve ne daremo dunque notizia.

Nel frattempo condividiamo questo interessante video del prof. Stelio Mangiameli, docente di Diritto Costituzionale e Diritto pubblico, già direttore dal 2010 al 2019 dell’Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie “Massimo Severo Giannini” del CNR. Si tratta dell’intervento conclusivo al Seminario tenutosi il 26 aprile scorso al Senato proprio sul disegno di legge di attuazione dell’autonomia differenziata, nel testo allora approvato dal Governo.
Certo, ascoltarlo richiede un po’ di tempo, ma vi assicuro che lo merita tutto per la franchezza con cui il prof. Mangiameli ne ammette i limiti (prevede un mero decentramento amministrativo, non l’autonomia legislativa riconosciuta dall’art. 116, 3° comma), le mistificazioni sui suoi contenuti (il dibattito sui LEP – che sono giocoforza variabili e dipendono dalle risorse della nostra precaria finanza pubblica – sta privando di concretezza il percorso verso un regionalismo più efficiente, con il pericolo che la prima Regione a godere di un po’ più di decentramento con questo impianto ci arrivi fra 5, 6, 7, forse 8 anni, restando nel frattempo il pantano in cui versa l’ordinamento concreto delle Istituzioni regionali, che è lontano anni luce dal dettato costituzionale) e il dubbio sul fatto che si arrivi davvero ad un esito concreto positivo, sia pure modesto, non solo per quei territori più dinamici e vitali che hanno chiesto maggiore autonomia, ma anche per la migliore competitività della Repubblica nel suo insieme. Illuminante l’esposizione anche per chiarire come il federalismo fiscale – che sarebbe necessario per realizzare un regionalismo più responsabile ed efficiente – sia rimasto totalmente inattuato e rinviato per il momento dal PNRR al 2027. E come il mito che il legislatore nazionale sia da preferire sempre a quello regionale sia totalmente infondato e anzi proprio lo Stato sia la vera causa del perdurante divario economico e sociale tra le Regioni italiane.
Buon ascolto!

https://www.radioradicale.it/scheda/696553?i=4595199

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