Durnwalder: “Zaia troppo timido con Roma, sull’autonomia non si accontenti delle briciole”

La presidente della nostra Associazione ha conosciuto Luis Durnwalder, leader storico del partito della Südtiroler Volkspartei e presidente per 25 anni della Provincia autonoma di Bolzano, nel settembre del 2018 in occasione della presentazione nel capoluogo sudtirolese del libro “Con Romano Prodi per un’autonomia vincente” (https://radionbc.it/prodi-bolzano-rafforzamento-dellue-contro-passaporto-2/), che ripercorreva il lavoro svolto negli anni 2006-2008, durante il secondo governo Prodi, dal Gruppo Per le Autonomie al Senato, gruppo parlamentare di cui Simonetta Rubinato ha fatto parte durante il suo mandato di senatrice, un’esperienza che le ha fatto toccare con mano cosa significa rappresentare davvero gli interessi di un territorio in Parlamento e che le ha consentito di ottenere investimenti concreti e rilevanti anche per il Veneto.

Considerato lo stallo in cui versa, dopo quattro anni dal referendum, la trattativa sull’autonomia differenziata del Veneto, abbiamo quindi pensato potesse essere stimolante un confronto con un leader politico come lui che, raccogliendo l’eredità del grande Silvius Magnago, ha negoziato con Roma l’attuazione dello Statuto speciale e costruito (nel vero senso della parola) l’autogoverno del Sud Tirolo.

Luis Durnwalder ha accolto con immediata disponibilità il nostro invito a venire in Veneto per raccontarci come l’autonomia consenta di declinare concretamente le decisioni politiche sui bisogni del territorio e insieme a questo di aprirsi ad una prospettiva di più forti relazioni in Europa, in particolare con i Paesi a nord della Alpi, con i quali anche la nostra regione ha profonde relazioni. L’esperienza di democrazia di prossimità e il modello di autonomia responsabile che hanno permesso il benessere di cui gode oggi la popolazione dell’Alto Adige possono essere dunque di ispirazione anche per migliorare la strategia del negoziato per il riconoscimento dell’autonomia differenziata al nostro Veneto.

Così domenica 21 novembre scorsa Durnwalder è arrivato puntualissimo alle 9.30 alla storica Birreria di Pedavena, partendo da solo in auto da Merano all’età di ottant’anni (compiuti al settembre), ospite della nostra associazione “Veneto per le autonomie” e del Movimento Bard (Belluno Autonoma Regione Dolomiti) con il quale abbiamo organizzato l’evento, dimostrando un’energia e un carisma che hanno affascinato i partecipanti al confronto  dal vivo a cui hanno partecipato anche l’economista Giancarlo Corò, il segretario della CGIA Renato Mason, l’analista politico Paolo Pasi e il direttore dell’Istituto culturale ladino Cesa de Jan Denni Dorigo.

A questo link  puoi rivedere la diretta sulla pagina Facebook di Simonetta Rubinato: https://fb.watch/9wNmEH03cB/

Durnwalder è stato diretto, com’è nel suo stile, ma anche sorprendente: «Luca Zaia è una persona di altissimo livello, ma non ho mai capito perché sull’autonomia del Veneto faccia richieste così timide… Perchè fare richieste parziali, chiedere qualcosa qui e qualcosa lì, accontentarsi delle briciole, dopo la pronuncia dei Veneti per l’autonomia nel referendum del 2017? Si dovrebbe dire, noi Veneti vogliamo la stessa autonomia di Trento e di Bolzano. Sarà difficile ottenerla, ma Zaia faccia pesare l’esito del referendum, e lo faccia, per prima cosa, chiedendo ai parlamentari eletti in Veneto di essere prima di tutto rappresentanti del territorio. Solo così si vince la battaglia aperta con il referendum popolare».

Durnwalder ha anche ricordato che la provincia di Bolzano, prima dell’autonomia, era tra le ultime nella classifica delle province italiane, al 93° posto, mentre oggi è la prima con un Pil pro capite di circa 35 mila euro e un livello di occupazione tra i più alti del Paese. «Dove saremmo noi, dove sarebbe il Sudtirolo oggi se non avessimo l’autonomia? Sarebbe una terra povera, spopolata, privata della sua identità e dei suoi talenti. E’ grazie all’autonomia che siamo quello che siamo – ha detto -. Ciò che ha fatto la differenza è stato il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte, perché l’autonomia è partecipazione e condivisione. Per questo serve che chi si proclama rappresentanza locale lo sia anche quando è a Roma dove ancora oggi si pensa che l’autonomia sia scissione. Noi non siamo dunque gelosi della nostra autonomia, saremmo felici che anche il Veneto, anche altre Regioni che lo vogliano raggiungessero lo stesso risultato perchè siamo convinti che lo Stato avrebbe enormi vantaggi dal riconoscere l’autogoverno a molti territori, perché responsabilizzerebbe le comunità locali a spendere meglio le proprie risorse».

Ma quale modello di autonomia ha in mente il leader storico del Südtiroler Volkspartei? «L’autonomia dinamica è quanto noi stiamo realizzando ormai dal 1992, un’autonomia cioè che si adegua e si allarga ai nuovi bisogni che emergono dal territorio. Essa si modella sulle diversità che esistono sul territorio italiano e ai cambiamenti storici e politici».

Su domanda di uno dei presenti, Durnwalder ha tenuto a sfatare il mito dei privilegi di cui il Sudtirolo godrebbe: «Noi non chiediamo soldi a Roma, noi tratteniamo il 90 per cento delle tasse pagate nel Sudtirolo, finanziamo con quelle anche le spese che in altre Regioni sono competenza statale senza fare debito di parte corrente, e versiamo comunque a Roma un contributo per la nostra quota di debito stataleAnche il Veneto può fare lo stesso, basta che lo voglia, basta che i parlamentari eletti in Veneto si sentano, prima di tutto, rappresentanti del territorio che li ha eletti a rappresentarlo».

La conclusione di Andrea Bona, presidente del Bard: «Il benessere di cui oggi gode il Sud Tirolo è per molta parte merito di Luis Durnwalder e del suo lungo mandato quale presidente della Provincia Autonoma di Bolzano. Per noi bellunesi è un esempio a cui guardare per la responsabilità che la politica sud tirolese si è assunta verso la gente di montagna, garantendo non solo lo sviluppo economico ma anche quello demografico e la coesione delle comunità alpine».

Questa la rassegna stampa dell’evento:

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