Basta guardare una carta geografica per mettere a fuoco che il Veneto è l’unica regione dell’arco alpino a non avere uno sbocco a nord, necessario a collegarci con l’Austria e quindi con l’Europa, che è per noi essenziale per ogni strategia di sviluppo futuro. Non solo le persone, ma anche l’export della manifattura veneta devono oggi giocoforza passare per il Brennero o il Tarvisio, il che significa maggiori costi per le imprese e maggiore inquinamento per l’ambiente.
Condividiamo dunque quanto afferma il Presidente della Camera di Commercio di Treviso – Belluno, Mario Pozza, in linea peraltro con la posizione di Confindustria Belluno Dolomiti, ma anche della CISL Veneto, che su questa infrastruttura ha promosso qualche mese fa un fattivo convegno a Mestre, trattandosi di un’opera che serve non solo al territorio bellunese, ma anche a quello trevigiano e veneziano.
Chi può negarne ragionevolmente la necessità se solo si considera che una regione come il Veneto non ha alcun corridoio sulla direttrice nord-sud? Piuttosto il tema è come progettarlo e realizzarlo in termini di sostenibilità finanziaria ed ambientale, con l’aiuto delle tecnologie più innovative.
Per approfondire ecco il link all’articolo pubblicato dalla rivista Galileo nel quale il prof. Giovanni Campeol spiega la sintesi della strategia del prolungamento della A27: https://eur04.safelinks.protection.outlook.com/?url=https%3A%2F%2Fwww.collegioingegneripadova.it%2Fimages%2Fpagine%2Frivista%2F243-galileo.pdf&data=02%7C01%7C%7C4649010c4c7d43494f9508d81c1d3ab3%7C84df9e7fe9f640afb435aaaaaaaaaaaa%7C1%7C0%7C637290259149952437&sdata=rvyS6S9AaCnUWpHBgOAOPZivprcCCKiSvhWohbN2llQ%3D&reserved=0
Sono gli austriaci che non vogliono autostrade nuove ed hanno anche ragione. Meglio sarebbe potenziare il trasporto ferroviario ma io vedo sempre più Ferrovie abbandonate e sempre meno treni mentre siamo infestati da camion (e capannoni)