Ripartiti gli investimenti dei Comuni con lo sblocco degli Avanzi imposto dalla Corte costituzionale

Abbiamo sempre sostenuto che per far ripartire gli investimenti sui territori occorreva liberare gli avanzi di amministrazione disponibili in cassa degli Enti locali, quantificabili in circa 11,6 miliardi, presentando per questo l’on. Rubinato emendamenti alle varie Manovre di Bilancio, purtroppo inascoltata. Poi nel novembre 2017 e maggio 2018 sono arrivate due importanti sentenze della Corte Costituzionale, che hanno dichiarato illegittimo il prelievo forzoso operato dallo Stato con il blocco degli avanzi a danno degli Enti locali più virtuosi (quelli delle aree rappresentate in azzurro nella cartina). Organizzammo su questo come Veneto Vivo un convegno nel luglio dell’anno scorso, incoraggiando gli Amministratori locali a raccogliere l’assist della Consulta. Poi finalmente il Parlamento con la legge di Bilancio 2019 ha adeguato le regole sul pareggio di bilancio ai principi stabiliti nelle sentenze della Corte costituzionale, anticipato nell’ottobre del 2018 da una circolare della Ragioneria generale dello Stato. E oggi l’Ufficio Parlamentare del Bilancio registra proprio a partire dal mese di ottobre 2018 un’inversione di tendenza nella spesa per gli investimenti dei Comuni: se nei primi 9 mesi del 2018 gli investimenti complessivamente effettuati risultavano inferiori di quasi il 6% rispetto al corrispondente periodo del 2017, quelli del periodo compreso fra ottobre 2018 e febbraio 2019 sono superiori di quasi il 18% rispetto al periodo ottobre 2017-febbraio 2018. Peccato non aver cambiato prima delle regole palesemente sbagliate: alla fine l’unica misura seria per la crescita ha dovuto farla e imporla la Corte costituzionale.http://www.upbilancio.it/pubblicato-il-focus-n-3-gli-avanzi-spendibili-degli-enti-territoriali-a-seguito-delle-nuove-regole-sul-pareggio/

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