“Diritto di esistenza” e politicità delle Autonomie territoriali intermedie: garanzie costituzionali ed europee

Cari amici dell’associazione VenetoVivo,

Mi chiamo Filippo Zamparo, e sono un neolaureato in Giurisprudenza dell’Università di Padova. 

Su cortese invito di Simonetta Rubinato, che mi onora della sua amicizia, offro alla lettura di chiunque sia interessato la mia tesi di laurea dal titolo “Diritto di esistenza e politicità delle autonomie territoriali intermedie: garanzie costituzionali ed europee“, discussa con il prof. Mario Bertolissi. Lo spunto per il lavoro è provenuto, oltre che da una personale sensibilità per la realtà istituzionale, da una notazione di fatto abbastanza evidente: se nella scorsa legislatura il tema delle “riforme” era in cima all’agenda politica, l’unica innovazione che ha superato il tramonto della stagione riformistica è la c.d. legge Delrio 56/2014, che ha istituito le Città metropolitane e trasformato profondamente il volto delle Province, cioè le due categorie di autonomie territoriali “intermedie”, come riportato nel titolo. Tale vicenda normativa, però, ha creato una torsione piuttosto seria nell’interpretazione delle garanzie di rango costituzionale poste a presidio del “diritto di esistenza” e della “politicità” degli enti territoriali; ci si accorge di ciò, in particolare, leggendo le motivazioni con cui la Corte costituzionale, nella sent. 50/2015, ha “salvato” la legge, in attesa di una riforma costituzionale in itinere che, infine, non sarebbe mai stata approvata. Stessa sorte, segnata da una deprecabile svalutazione dei suoi effetti giuridici e politici, è toccata anche a un’importante fonte internazionale di garanzie autonomistiche in favore delle comunità territoriali, incluse a pieno titolo le Province: è la Carta europea dell’autonomia locale, approvata in seno al Consiglio d’Europa nel 1985.

Nell’ampia gamma di argomenti coinvolti dalla materia delle autonomie locali, ho deciso di concentrarmi sui profili che ritengo più affetti dalle vicende riformistiche su Province e Città metropolitane: li ho radunati nei summenzionati concetti di “politicità” e “diritto di esistenza”. Con quest’ultimo, mi riferisco sia alla garanzia degli enti territoriali come categoria che deve essere necessariamente presente nell’ambito dell’ordinamento, in virtù dell’espressa menzione fattane da singole disposizioni costituzionali; sia alla protezione dei singoli enti nella loro dimensione territoriale, quale consegnata dall’evoluzione storica, amministrativa e sociale, oggetto in particolare delle norme costituzionali sulla modificabilità delle circoscrizioni. L’idea della “politicità” richiama invece l’intreccio tra la forma di governo e il carattere rappresentativo degli organi, la natura esponenziale degli enti e l’apparato di funzioni amministrative di cui sono dotati, con cui le autonomie locali possono perseguire gli interessi generali espressi dalle comunità corrispondenti.

Il primo capitolo contiene una panoramica sull’evoluzione storica delle istituzioni locali intermedie e degli assetti normativi che le riguardano, in particolare il principio fondamentale autonomistico consacrato dall’art. 5 Cost. Il secondo capitolo è interamente dedicato all’analisi delle garanzie sancite dalla Carta europea dell’autonomia locale. Infine, il terzo capitolo propone un’analisi della sent. 50/2015 della Corte costituzionale e delle trasformazioni arrecate all’interpretazione delle suddette garanzie, “messe alla prova” dall’andamento non sempre coerente e lineare delle riforme approvate dalla maggioranza di governo.


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