Secondo Report è Francesco Zambon, coordinatore nella sede veneziana dell’Oms dell’ufficio europeo per i piccoli Stati, il «ricercatore con la schiena dritta che non ha ceduto alle pressioni di Ranieri Guerra affinché cambiasse nel dossier l’anno del Piano pandemico italiano dal 2006 al 2016». E che rischia il licenziamento. A questo link la sua intervista pubblicata il 2 dicembre scorso dal Corriere del Veneto, in cui conferma la mancanza di un Piano aggiornato (che sarebbe stato fondamentale per salvare decine di migliaia di vite) e le pressioni ricevute per modificarne la data, ma in cui anche rivendica come il dossier riportasse quanto di buono e creativo è stato messo in piedi dal sistema sanitario italiano, “che resta uno dei migliori al mondo“. In particolare Zambon sottolinea come il Veneto «è stata la Regione più avanti di tutte: il 30 gennaio, prima ancora dello scoppio della pandemia, si era già dotata di un Piano di sanità pubblica, grazie alla lungimiranza dell’allora dg della Sanità regionale, Domenico Mantoan, e della direttrice della Prevenzione, Francesca Russo. A capo di una grande squadra, che ha risposto molto bene. Le altre Regioni si sono arrangiate come hanno potuto, ma il Veneto è partito quando ancora del virus non si sapeva niente, grazie anche a un sistema di base unico, che collega territorio e ospedali e che ha fatto la differenza, evitando il collasso di questi ultimi, come accaduto in Lombardia». Una ragione in più per salvaguardare e rafforzare il nostro sistema sanitario regionale e il personale che vi opera. Ma anche per non fare nessun passo indietro sulla richiesta di maggiore autonomia espressa dal popolo veneto per poter gestire in modo più efficace e responsabile anche altre competenze altrettanto importanti, come la scuola, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’offerta formativa favorendo tutte le potenzialità della stessa autonomia scolastica. Di fronte al pericolo in cui versano oggi le Autonomie territoriali, sotto l’attacco di un neocentralismo che si alimenta della crisi sanitaria e sociale, il Veneto ha infatti l’opportunità di difenderne le buone ragioni grazie ai meriti acquisiti sul campo. Purché chi rappresenta il Veneto nelle Istituzioni abbia (come il dott. Zambon) la schiena dritta rispetto alle pressioni in atto per insabbiare l’autonomia differenziata.
https://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/politica/20_dicembre_02/confessione-il-piano-anti-covid-2006-ora-rischiano-posto-ricercatori-veneti-73a3fbfe-3481-11eb-ab4d-d12e341be9b9.shtml