Federalismo fiscale comunale: chi l’ha visto?

Questa mattina conferenza stampa alla Camera della Fondazione Openpolis sullo stato di attuazione del federalismo fiscale per i Comuni delle Regioni ordinarie, i cui dati e analisi sono stati usati dal programma televisivo Report in onda stasera ( https://www.openpolis.it/esercizi/la-cristallizzazione-del-divario-interno/?fbclid=IwAR2tOxZhRII8tatQljCsMFPPFv0xGm_d52icxr03viltL4XHabcgH00ugRg ).

Risultano confermate le critiche che rivolgiamo da tempo all’attuale sistema: 1) a quasi vent’anni dalla riforma costituzionale del titolo V, lo Stato non ha ancora individuato i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale per ogni funzione fondamentale attribuita ai Comuni; 2) senza i Lep lo Stato ha calcolato il fabbisogno standard in base alla spesa media per i servizi di Comuni simili, con meccanismi impenetrabili agli addetti ai lavori, figurarsi ai cittadini (sono ben 70 le variabili che ne influenzano il calcolo), per cui ha cristallizzato le inique differenze tra Comuni basate sulla spesa storica; 3) da queste storture sembrano avvantaggiati per lo più i Comuni e le Città del Centro-Nord rispetto a quelli del Centro-Sud, ma in realtà anche molti Comuni del Nord, ad esempio in Veneto (in questo è evidente il divario con l’Emilia-Romagna), risultano deprivati dell’adeguato fabbisogno finanziario. Perché lo Stato è ad oggi ancora inadempiente alle norme costituzionali e alla legge n. 42/2009 sul federalismo comunale? Perché – ci spiega Openpolis – se i fabbisogni dei singoli Comuni venissero calcolati con riferimento ai Lep e quindi al fabbisogno reale di servizi dei territori, risulterebbe chiaro che le risorse attualmente a disposizione sarebbero insufficienti: servono almeno ulteriori 1,6 miliardi di euro l’anno per dare più risorse a tutti i Comuni. Non solo: l’attuale fondo perequativo è finanziato dai Comuni stessi con una parte del più ampio Fondo di Solidarietà Comunale, ma la Costituzione prevede che la perequazione a favore dei Comuni con minore capacità fiscale sia fatta invece con risorse dello Stato. Secondo Openpolis la differenza tra il fabbisogno totale e la capacità fiscale di tutti i Comuni italiani nel 2016 è stata di circa 8 miliardi di euro: questa è la cifra della perequazione che lo Stato avrebbe dovuto mettere a disposizione, mentre invece fino ad oggi ha fatto bancomat con le risorse che avrebbe dovuto dare ai Comuni per i servizi ai cittadini. E, in fondo, è solo grazie alla richiesta di autonomia differenziata del Veneto se si è innescato un dibattito che fa finalmente tirar fuori dati sino a qui oscuri.

Peccato che la puntata di Report andata in onda sui Rai 3 questa sera sulla ricerca Openpolis non abbia fatto emergere tutto ciò con chiarezza e oggettività, ma abbia invece suggerito la solita contrapposizione tra ricco Nord e povero Sud, accostando in modo strumentale i dati sui fabbisogni dei Comuni con l’autonomia differenziata chiesta da tre regioni in attuazione dell’art. 116 3º comma della Costituzione. Argomenti del tutto distinti.

Ecco l’intervento della presidente, Simonetta Rubinato, pubblicato sul Gazzettino dell’8 novembre:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

8 − 2 =